PREMESSA

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LA MIA VITA LA DEDICO A MIO FRATELLO GIOVANNI SEMPRE NEL MIO CUORE

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CITAZIONE

Non sono gli Esercizi che fanno migliorare un giocatore, sono i Giocatori che fanno migliorare un Esercizio. RL

mercoledì 6 marzo 2013

CORSO UEFA B DI ASTI

Ragazzi sono lieto di annunciarvi che tutti i frequentatori del Corso Uefa B di Asti sono stati abilitati.
Congratulazione a tutti

domenica 3 marzo 2013

A TUTTA RANDA

Ieri, sabato 2 marzo, è terminato ad Asti il Corso per Allenatore di Base Uefa B. Sono stati 40 giorni intensi, trascorsi tra le aule che la Provincia di Asti ci ha messo a disposizione e il campo sportivo.
Ho conosciuto 39 persone straordinarie che con tanto impegno e sacrificio hanno partecipato a questo Corso con il desiderio di diventare Allenatori, con loro è nata una grande amicizia, fatta di stima e rispetto reciproco. Auguro loro una carriera calcistica ricca di soddisfazioni, gioie e felicità. Spero di rivederli al più presto sui campi di calcio e vincere insieme partita più bella: quella dell'amicizia.

RICONDA: INTER SUNO SUGLI SCUDI

lunedì 25 febbraio 2013

JUNIORES NAZIONALE: L'ASTI SEGNA SU PALLA RESTITUITA, BUFERA A CHIERI

COMPORTAMENTO ANTISPORTIVO DELL'ASTI, LE SCUSE DEL PRESIDENTE SUL SITO UFFICIALE.
IL CHIERI CHIEDE L'ESONERO DI SERGIO GALEAZZI

domenica 24 febbraio 2013

LA CORREZIONE DEGLI ERRORI


La correzione riguarda lo scostamento tra  il gesto eseguito dal giocatore ed il modello tecnico fornito.

La correzione tecnica deve essere fornita subito dopo l’esecuzione del gesto: in caso di errore è meglio far ripetere subito il gesto. Si è stimato che dopo circa 20 secondi il giocatore dimentica le sensazioni provate durante l’esecuzione del gesto, quindi la nostra correzione non ha più senso.

L’ALLENATORE DI SETTORE GIOVANILE



Oltre a dover essere un profondo conoscitore della materia calcistica, deve avere anche l’atteggiamento mentale giusto per tentare di ottenere il massimo dai propri calciatori.
Per questo osserverà con scrupolo ed intelligenza i seguenti principi di gestione:
Consapevolezza:
per il giovane calciatore è utile sapere e serve per migliorarsi quando facciamo una cosa (esercizio, situazione) spiegare sempre perché, i fini e le modalità.
Partecipazione attiva:
interessare il giocatore all'allenamento; la motivazione e la chiave dell'apprendimento
l'allenatore deve agire sulla base del consenso del gruppo.

L'ALPIGNANO IN MASCHERA VA ALL'ATALANTA

BATTUTA LA JUVENTUS AI CALCI DI RIGORE



PARTITA A TEMA CHE HA COME OBIETTIVO LA RICERCA DELLA PROFONDITA'

SPAZIO DIVISO IN 3 PARTI, NELLA ZONA CENTRALE SI EFFETTUA UN 4 CONTRO 4, DOPO 3 PASSAGGI CONSECUTIVI SI PUO' SERVIRE L'ATTACCANTE CHE CERCA DI SMARCARSI NELLA SUA ZONA DI COMPETENZA DOVE E' MARCATO DA UN DIFENSORE.

VARIANTE, CHI PASSA LA PALLA ALL'ATTACCANTE ENTRA NELLA ZONA ESTERNA ED EFFETTUA UN 2 CONTRO 1.

giovedì 21 febbraio 2013

CATENACCIO? PERCHE' NO

Immagine creata dal sottoscritto dopo la sconfitta dell'Italia contro la
Spagna
nella finale dell'europeo 2012

La vittoria del Milan di ieri sera contro sua mastà il Barcellona ha risvegliato le menti di moli tifosi del diavolo che ricordano con molta nostalgia il grande Milan di Nereo Rocco. Una vittoria che vale una stagione, non tanto sotto l'aspetto qualificazione, tanto per un valore simbolico, etico e tradizionale.
Una vittoria che esprime e racchiude in soli 90 minuti la storia del nostro calcio, un calcio che cura in modo particolare la fase difensiva dove noi italiani risultiamo essere maestri.

giovedì 14 febbraio 2013

UNO DI NOI, PANTANI UNO DI NOI


14 FEBBRAIO 2013 - Nove anni fa, in un silenzio assordante di una camera di albergo, moriva Marco Pantani. Se n'è andato in punta di piedi, non amava essere sotto i riflettori, amava stare da solo, magari in vetta ad una montagna, sempre davanti, sempre sui pedali. Sembrava volasse su quei tornanti che l'hanno reso così famoso. Quando si alzava dalla sella e gettava via la bandana una valanga di emozioni inondavano i cuori delle migliaia di tifosi del ragazzo di Cesenatico. Era il segnale giusto, Marco superava gli avversari come se nei piedi non avesse dei pedali, ma dei motori di grossa cilindrata.
Nessuno riusciva a fermalo, o meglio, qualcuno c'è riuscito, ma con le maniere forti, mi riferisco all'ingiustizia sportiva.

mercoledì 13 febbraio 2013