PREMESSA
LA MIA VITA LA DEDICO A MIO FRATELLO GIOVANNI SEMPRE NEL MIO CUORE
CITAZIONE
Non sono gli Esercizi che fanno migliorare un giocatore, sono i Giocatori che fanno migliorare un Esercizio. RL
giovedì 22 marzo 2012
SOGNANDO IL CALCIO CHE CONTA
Torino 22 marzo 2012 - Alla soglia dei 30 anni, 29 il 24 aprile, mi capita spesso di pensare ai miei obiettivi, al mio futuro nel mondo del calcio, alle mie prossime mosse.
La mattina appena mi sveglio ringraziodo Dio e un pallone rotondo, una passione grande quanto la mia vita.
Dopo aver appeso le scarpe al chiodo mi sono dedicato ai ragazzini allenando la categoria Esordienti, una tappa obbligata per fare la cosiddetta gavetta.
Ho allenato ogni squadra pensando fosse il Real Madrid, curando particolari, dettagli, studiando esercizi, lasciando nulla al caso, e anche se alleno dei ragazzini ho cercato di improntare loro la voglia di vincere, la cosiddetta mentalità vincente che serve anche nella vita.
Guardando avanti però, ho la continua esigenza di confrontarmi con categorie superiori in modo da poter esprimere al 100 per 100 il mio concetto di calcio. Ogni categoria la considero di passaggio anche perchè ambisco sempre a quella superiore, una motivazione in più per fare sempre meglio e lavorare sempre con il massimo impegno.
Le mie ambizioni sono tante, e spero che tra qualche una prima squadra punti su di me, anche perchè credo di avere l'età giusta per fare il grande salto. Non mi pongo nessun limite, sarà il campo a stabilire se ho la stoffa per approdare nel calcio che conta, nel frattempo cerco di non farmi trovare impreparato.
Ciao a tutti.
sabato 17 marzo 2012
CHE PARTITA: ACCADEMIA INTER - BARCANOVA 1 - 0
Torino 17 marzo 2012 - Dopo una sconfitta di solito si è tristi e demoralizzati, stasera però, sono molto soddisfatto della mia squadra, i ragazzi hanno dato tutto quello che avevano per uscire indenni dal campo dell'Accademia Inter, i nerazzurri si sono dimostrati un'ottima squadra allenata alla grande da uno dei migliori Mister del panorama calcistico piemontese, sto parlando di Adriano Gazzineo, quest'ultimo ha fatto i complimenti alla nostra squadra, un motivo d'orgoglio in più per continuare a far bene.
Sono molto contento di aver conosciuto un tecnico preparato come Adriano, un allenatore che stimo per le sue competenze calcistiche e per il suo modo di essere.
A fine match ci siamo fermati a discutere fuori dal campo, un arricchimento per me, una soddisfazione personale che mi entusiasma a fare sempre meglio.
La partita di oggi è stata molto combattuta, grande grinta da entrambe le squadra, una partita maschia e ben giocata, ha vinto l'Inter che ha sfruttato al meglio la sua occasione, da parte mia non posso rimproverare nulla alla mia squadra, per me giocare alla pari con l'Accademia Inter è già una vittoria.
Barcanova: Amerio, Cella, La Monaca, Carminati, Messana, Marangi, Camele, Granato, Wodje, Villari, Mennuti, Gambino, Giuffrida, Chipper, Prisco.
Sono molto contento di aver conosciuto un tecnico preparato come Adriano, un allenatore che stimo per le sue competenze calcistiche e per il suo modo di essere.
A fine match ci siamo fermati a discutere fuori dal campo, un arricchimento per me, una soddisfazione personale che mi entusiasma a fare sempre meglio.
La partita di oggi è stata molto combattuta, grande grinta da entrambe le squadra, una partita maschia e ben giocata, ha vinto l'Inter che ha sfruttato al meglio la sua occasione, da parte mia non posso rimproverare nulla alla mia squadra, per me giocare alla pari con l'Accademia Inter è già una vittoria.
Barcanova: Amerio, Cella, La Monaca, Carminati, Messana, Marangi, Camele, Granato, Wodje, Villari, Mennuti, Gambino, Giuffrida, Chipper, Prisco.
mercoledì 14 marzo 2012
INTER - MARSIGLIA: LE 2 LINEE DI DESCHAMPS
Quando una squadra deve difendere un risultato positivo deve creare i presupposti per una grande fase di non possesso.
C'è riuscito alla grande Didier Deschamps che ha presentato a San Siro un grande Marsiglia, ordinato, equilibrato, compatto e soprattutto cinico.
Mi hanno impressionato i raddoppi sulle fasce laterali dove a destra Amalfitano andava ad aiutare costantemente Azpilicueta, mentre a sinistra Ayew scalava per andare a raddoppiare l'avversario di Morel, tutto questo con il muro africano davanti alla difesa formato da Mbia e Diarra.
2 linee imperforabili dove l'Inter è andata a sbattere più volte, infatti quando le ali nerazzurri entravano in possesso palla, venivano costantemente raddoppiati dalla catena francese, e quando la spinta proveniva da Maicon le marcature venivano triplicate con l'uscita laterale di Mbia o Diarra.
Madornale poi l'errore finale di Lucio che difatti ha estromesso l'Inter dalla Champions League. Il brasiliano doveva scalare in difesa e dare copertura a Samuel che doveva contrastare di testa Brandao nel lancio lungo di Mandandà.
Rosario Ligato
C'è riuscito alla grande Didier Deschamps che ha presentato a San Siro un grande Marsiglia, ordinato, equilibrato, compatto e soprattutto cinico.
Mi hanno impressionato i raddoppi sulle fasce laterali dove a destra Amalfitano andava ad aiutare costantemente Azpilicueta, mentre a sinistra Ayew scalava per andare a raddoppiare l'avversario di Morel, tutto questo con il muro africano davanti alla difesa formato da Mbia e Diarra.
2 linee imperforabili dove l'Inter è andata a sbattere più volte, infatti quando le ali nerazzurri entravano in possesso palla, venivano costantemente raddoppiati dalla catena francese, e quando la spinta proveniva da Maicon le marcature venivano triplicate con l'uscita laterale di Mbia o Diarra.
Madornale poi l'errore finale di Lucio che difatti ha estromesso l'Inter dalla Champions League. Il brasiliano doveva scalare in difesa e dare copertura a Samuel che doveva contrastare di testa Brandao nel lancio lungo di Mandandà.
Rosario Ligato
domenica 11 marzo 2012
VITTORIA D'ORO: BARCANOVA- LUCENTO 2 - 1
Torino 11 marzo 2012 - Alla vigilia ho chiesto maggiore impegno ai miei giocatori, sapevo che oggi sarebbe stata una battaglia, il Lucento è una squadra di tutto rispetto, da prendere con le molle. Il risultato finale ci premia per aver disputato una buona partita, i miei ragazzi hanno interpretato al meglio le fasi di gioco e hanno meritato la vittoria. Sono soddisfatto del loro impegno, tutti, sia chi ha giocato di più, chi di meno, hanno contribuito in maniera importante al raggiungimento degli obiettivi preposti (vittoria e bel gioco).
Ringrazio i ragazzi per l'impegno manifestato contro il Lucento, oggi il gruppo ha vinto sul singolo, un gruppo ben saldo e unito come non mai.
Barcanova: Amerio, Cella, La Monaca, Carminati, Messana, Marangi, Granato, Wodje, Chinaglia, Villari, Chipper, Camele, Giuffrida, Prisco, Mennuti, Gambino.
Ringrazio i ragazzi per l'impegno manifestato contro il Lucento, oggi il gruppo ha vinto sul singolo, un gruppo ben saldo e unito come non mai.
Barcanova: Amerio, Cella, La Monaca, Carminati, Messana, Marangi, Granato, Wodje, Chinaglia, Villari, Chipper, Camele, Giuffrida, Prisco, Mennuti, Gambino.
giovedì 8 marzo 2012
IMPARARE GIOCANDO
Le partitelle a tema sono spesso utilizzate nei miei metodi di allenamento, esse mi permettono di coinvolgere in modo attivo l'interesse dei ragazzi che s'impegnerebbero molto di meno se l'allenamento fosse distribuito in maniera analitica.
Non riesco a dividere il calcio in parte atletica, tattica, tecnica e psicologica, il calcio è un'insieme di queste cose che vanno allenate in maniera totale e specifica, ragion per cui propongo spesso partitelle che mirano al miglioramento di tanti aspetti: se voglio un maggiore possesso palla cerco di far concludere l'azione dopo 10 passaggi, se invece voglio un rapido capovolgimento dell'azione chiedo ai miei giocatori di cercare la profondità appena recuperata palla, se voglio allenare le fasce laterali dico loro che il gol è valido solo dopo una sovrapposizione, mentre se voglio un coinvolgimento della punta chiedo loro un gioco di sponda con il successivo tiro in porta del centrocampista che va a rimorchio.
Le partitelle sono molto allenanti, se l'obiettivo è la capacità aerobica allungo e allargo il campo, se invece voglio scatti, cambi di direzione, saltelli, organizzo le partitelle in campi più stretti dove alleno anche il contrasto e il tiro in porta.
La partita richiede maggiore concentrazione di 10 giri di campo fini a se stessi, e allenare l'attenzione è fondamentale per il gioco del calcio.
Rosario Ligato
Non riesco a dividere il calcio in parte atletica, tattica, tecnica e psicologica, il calcio è un'insieme di queste cose che vanno allenate in maniera totale e specifica, ragion per cui propongo spesso partitelle che mirano al miglioramento di tanti aspetti: se voglio un maggiore possesso palla cerco di far concludere l'azione dopo 10 passaggi, se invece voglio un rapido capovolgimento dell'azione chiedo ai miei giocatori di cercare la profondità appena recuperata palla, se voglio allenare le fasce laterali dico loro che il gol è valido solo dopo una sovrapposizione, mentre se voglio un coinvolgimento della punta chiedo loro un gioco di sponda con il successivo tiro in porta del centrocampista che va a rimorchio.
Le partitelle sono molto allenanti, se l'obiettivo è la capacità aerobica allungo e allargo il campo, se invece voglio scatti, cambi di direzione, saltelli, organizzo le partitelle in campi più stretti dove alleno anche il contrasto e il tiro in porta.
La partita richiede maggiore concentrazione di 10 giri di campo fini a se stessi, e allenare l'attenzione è fondamentale per il gioco del calcio.
Rosario Ligato
domenica 4 marzo 2012
INIZIO COL BOTTO: BORGARO-BARCANOVA 2-4
Torino 4 marzo 2012 - Finalmente è iniziato il campionato primaverile e l'avvio è stato bagnato con una bella vittoria, 3 punti importanti per la nostra classifica ma soprattutto un principio di bel gioco manifestato a tratti ma che mi soddisfa pienamente.
Rispetto all'inizio dell'anno la squadra è migliorata notevolmente, oggi posso contare su una rosa molto competitiva e completa in ogni reparto.
Sul campo del Borgaro sono scesi in campo i seguenti giocatori: Villari, Chipper, Carminati, Gambino, Chinaglia, Giuseppe, Camele, Granato, Wodje, Amerio, Cella, La Monaca, Marangi, Prisco, Giuffrida e Mennuti.
Il dirigente del Barcanova Raffaele Giuffrida.
sabato 3 marzo 2012
DISCIPLINA, RISPETTO, IMPEGNO ALLA BASE DI UNA SQUADRA DI CALCIO GIOVANILE
Il calcio è un bellissimo sport inventato dagli inglesi per assecondare i desideri dei più giovani e meno giovani che vogliono passare qualche ora con gli amici all'insegna del divertimento.
In queste poche righe credo di racchiudere il senso di questo sport, anche se oggi assistiamo a vere e proprie esasperazioni di concetti che nulla hanno a che fare col mondo del calcio: business, scommesse, tafferugli.
Per i più grandi il calcio dovrebbe essere una valvola di sfogo alle prese con una vita quotidiana troppo stressante, mentre per i più piccoli deve essere un percorso di formazione caratteriale, sociologico, psicomotorio. Il calcio deve essere un divertimento, un sport che funziona solo se alla base vengono rispettate delle regole, dove tutti devono aver rispetto per tutti, dove la disciplina è prioritaria rispetto alla tecnica, e l'impegno deve essere sempre costante al fine di sottrarre tempo alla play stations e trasformarlo in un momento ludico.
In una generazione dove tutto è dovuto, dove ogni cosa è data per scontata, dove tutti hanno tutto, i ragazzi si avvicinano a questo sport per assecondare la volontà dei papà, magari calciatori mancati, genitori che vorrebbero colmare il vuoto interiore usando il proprio figlio come oggetto per compensare frustrazioni cronicizzate.
I risultati sono scontati: ragazzi privi di voglia, indisciplinati, casinisti, superficiali, senza spirito di sacrificio, con il corpo al campo e con la mente su facebook.
La soluzione non è facile, tenendo conto di una generazione che sta andando a sfracelli, come dire, se privo mio figlio del cellulare quando l'intera classe scolastica sfodera i più aggiornati iphone, sembro io quello diverso.
Purtroppo le privazioni fanno solo bene ai ragazzi, i quali non sono più abituati a conquistare qualcosa col sudore della fronte, ma vogliono tutto e subito.
Urge porre rimedio, altrimenti tra qualche anno ci troveremo di fronte a delle persone vuote e prive di valori.
Rosario Ligato
In queste poche righe credo di racchiudere il senso di questo sport, anche se oggi assistiamo a vere e proprie esasperazioni di concetti che nulla hanno a che fare col mondo del calcio: business, scommesse, tafferugli.
Per i più grandi il calcio dovrebbe essere una valvola di sfogo alle prese con una vita quotidiana troppo stressante, mentre per i più piccoli deve essere un percorso di formazione caratteriale, sociologico, psicomotorio. Il calcio deve essere un divertimento, un sport che funziona solo se alla base vengono rispettate delle regole, dove tutti devono aver rispetto per tutti, dove la disciplina è prioritaria rispetto alla tecnica, e l'impegno deve essere sempre costante al fine di sottrarre tempo alla play stations e trasformarlo in un momento ludico.
In una generazione dove tutto è dovuto, dove ogni cosa è data per scontata, dove tutti hanno tutto, i ragazzi si avvicinano a questo sport per assecondare la volontà dei papà, magari calciatori mancati, genitori che vorrebbero colmare il vuoto interiore usando il proprio figlio come oggetto per compensare frustrazioni cronicizzate.
I risultati sono scontati: ragazzi privi di voglia, indisciplinati, casinisti, superficiali, senza spirito di sacrificio, con il corpo al campo e con la mente su facebook.
La soluzione non è facile, tenendo conto di una generazione che sta andando a sfracelli, come dire, se privo mio figlio del cellulare quando l'intera classe scolastica sfodera i più aggiornati iphone, sembro io quello diverso.
Purtroppo le privazioni fanno solo bene ai ragazzi, i quali non sono più abituati a conquistare qualcosa col sudore della fronte, ma vogliono tutto e subito.
Urge porre rimedio, altrimenti tra qualche anno ci troveremo di fronte a delle persone vuote e prive di valori.
Rosario Ligato
martedì 28 febbraio 2012
DIFESA A ZONA? ME GUSTA MUCHO
La difesa a zona: principi
L'attenzione dei difensori, principalmente, è rivolta al pallone, non solo ai giocatori avversari. Vengono definite delle zone "pericolose" e delle zone "non pericolose". Nelle prime i difensori si concentrano per agire, mentre nelle seconde i giocatori di difesa sorvegliano soltanto.
La difesa "in zona" coinvolge tutto il blocco squadra, compresi gli attaccanti: la squadra è corta sull'asse pallone-porta ed ogni difensore è solidale con il blocco difensivo. Lo spazio concesso agli attaccanti nella zona pericolosa diminuisce proporzionalmente all'avvicinarsi del pallone alla porta. Non è obbligatorio attuare la tattica del fuori gioco.
I giocatori che difendono devono essere sempre concentrati ed attivi mentalmente: infatti, sono chiamati ad un continuo adattamento su avversari che cambiano frequentemente e con velocità. Fondamentale il concetto di diagonale, sia da parte di chi è vicino al pallone (diagonale piccola), sia da parte di chi è più lontano dallo stesso, in funzione dei concetti di "anticipo" e "copertura".
domenica 26 febbraio 2012
QUALE DOTI ALLA BASE DI UN CALCIATORE?
Ciao a tutti, ogni allenatore vede il calcio come meglio crede, secondo me con dei calciatori di medio livello si può fare un buon campionato, ma quali caratteristiche deve avere un medio calciatore?
Innanzitutto se sono io a formare una squadra vado a prendere dei calciatori con un elevato spirito di sacrificio, che tradotto sul campo significa correre, aiutare il compagno in difficoltà, prendere il suo posto quando la squadra non è equilibrata, essere disponibile verso l'allenatore e soprattutto verso i compagni. Un esempio potrebbe essere l'Inter nella semifinale di ritorno in quel di Barcellona edizione Champions League 2010.
Innanzitutto se sono io a formare una squadra vado a prendere dei calciatori con un elevato spirito di sacrificio, che tradotto sul campo significa correre, aiutare il compagno in difficoltà, prendere il suo posto quando la squadra non è equilibrata, essere disponibile verso l'allenatore e soprattutto verso i compagni. Un esempio potrebbe essere l'Inter nella semifinale di ritorno in quel di Barcellona edizione Champions League 2010.
giovedì 23 febbraio 2012
martedì 21 febbraio 2012
4 4 2 CONTRO 4 3 1 2 IN TRE PROIEZIONI
Questi 2 moduli possono essere molto simili e nello stesso tempo molto diversi tra di loro, dipende da come vengono interpretati. Quando si affrontano 2 squadre con questi moduli la tattica prende il sopravvento: sulla carta il 4 4 2 propone 4 uomini sulle fasce e una certa supremazia territoriale sulle catene laterali, nel contempo, la squadra che adotta il 4 3 1 2 ha più uomini in mezzo al campo, ben 4 se contiamo la mezzapunta contro i 2 mediani del 4 4 2, ecco allora che la tattica difenda fondamentale perchè, senza le scalature adeguate, il
4 3 1 2 ci può fare davvero male, specie se la mezzapunta è molta brava a saltare l'uomo. Di seguito proporrò 3 proiezioni su come scalare in 3 situazioni di gioco diverse. Buon divertimento.
domenica 19 febbraio 2012
IL TORNEO DI VANCHIGLIA VA ALL'ACCADEMIA INTER, OTTIMO IL NOSTRO RUOLINO
Il torneo di Vanchiglia va all'Accademia Inter, ma la giornata finale è segnata dal Lucento che si ritira dalla competizione con una finale da disputare contro il Vanchiglia.
A quel punto gli organizzatori hanno cambiato le carte in tavola e hanno deciso di fare un triangolare finale con le 2 squadra sconfitte in semifinale, vale a dire San Mauro, sconfitto in mattinata dal Vanchiglia, e Accademia Inter ,sconfitta ai calci di rigore dal Lucento.
Il triangolare finale si è concluso con la vittoria dell'Accademia Inter che ha battuto sia il Vanchiglia che il San Mauro alzando al cielo la sua coppa.
Fin troppo onesti gli organizzatori, forse la Coppa andava al Vanchiglia perchè aveva meritatamente raggiunto la finale, e quando una squadra non si presenta la vittoria va assegnata a tavolino.
Per quanto riguarda la mia squadra, siamo usciti con onore perdendo per 3 a 1 contro il Lucento, la partita è stato combattuta fino alla fine e solo per una questione di centimetri non abbiamo raggiunto il pareggio. Da segnalare il giovane attaccante Samuele Di Giacomo, già pronto per indossare maglie più gloriose come Juventus e Torino.
Di seguito la galleria fotografica.
giovedì 16 febbraio 2012
UN ONORE ESSERE TRA LE PRIME 8 DELLA CLASSE
Torneo Mosso di Vanchiglia categoria Esordienti 2000
Dopo la vittoria del Torneo di Santa Rita non era facile catapultarsi nel nuovo torneo di Vanchiglia e fare bene, del resto, dopo la vittoria di una competizione così importante la concentrazione cala, la fame viene meno, soprattutto per una squadra come la mia abituata in passato a perdere.Nonostante questo e un inverno tutt'altro che tiepido, siamo riusciti a qualificarci e far parte delle 8 squadre più forti di Torino, è un onore disputare i quarti di finale con squadre come Juventus, Lucento, Vanchiglia, Gabetto, Pro Settimo, San Mauro.
Sabato probabilmente affronteremo la squadra più forte del torneo, il Lucento del resto ha battuto anche la Juventus, un biglietto da visita da grande squadra, non sarà facile, ma noi come sempre ci proveremo .
mercoledì 15 febbraio 2012
domenica 12 febbraio 2012
LA COSTRUZIONE DEL GIOCO
Quando si parla di costruzione del gioco si devono tenere conto tanti fattori: in quale campionato stiamo giocando, adulti, settore giovanile o scuola calcio? Una vera e propria organizzazione di gioco è fondamentale nelle prime squadre e juniores, man mano che si scende di categoria la costruzione di gioco è meno elaborata, e mi pare logico visto che un terzino di 12 anni non riuscirà mai a servire la punta con un lancio di 70 metri, dunque nei piccoli la costruzione di gioco deve essere strutturata sul corto.
Parlando di pulcini a 6 e a 7 e primo anno di esordienti a 9 la costruzione di gioco è di difficile attuazione, si consiglia far giocare i bambini a seconda delle loro caratteristiche, della loro fantasia, della loro attitudine, ed in allenamento dare molto spazio alle capacità tecnico coordinative e cognitive.
Parlando di pulcini a 6 e a 7 e primo anno di esordienti a 9 la costruzione di gioco è di difficile attuazione, si consiglia far giocare i bambini a seconda delle loro caratteristiche, della loro fantasia, della loro attitudine, ed in allenamento dare molto spazio alle capacità tecnico coordinative e cognitive.
lunedì 6 febbraio 2012
WORK IN PROGRESS
A volte mi chiedo se il gioco del calcio è un opinione, un'interpretazione racchiusa in un punto di vista, oppure se è uno sport facile, dove vince che fa un gol in più dell'avversario.
Sono convinto dell'ultima ipotesi nonostante colleghi addetti ai lavori ci propinano metodologie di allenamento straordinarie, si fa per dire, come se per dimagrire bastasse prendere una pillola al giorno o fare una dieta di sole banane.
Mi piace leggere libri che riguardano il calcio, cerco di prendere il buono da ogni proposta di allenamento, ma non perdo di vista le mie idee, quelle in cui credo fortemente.
Non amo le parole difficili e i contenuti di difficile comprensione, anche perchè chi legge deve capire, e qui nasce il primo aforisma, parla come mangi o non sarai capito.
In questo ventennio vissuto in mezzo ai campi di calcio ho capito che ognuno ha la propria idea, come è giusto che sia d'altronde, quale sia quella giusta o quella sbagliata non spetta a me stabilirlo. Posso solo difendere le mie tesi, su come vedo io questo sport e su come cerco di fare calcio:
Innanzitutto penso che gli allenatori più bravi devono lavorare con i piccoli, è nella fascia d'età 6-12 anni che si sviluppano tutte quelle capacità tecnico-coordinative e psico-cognitive che formano un giovane calciatore. Chi ha lavorato poco e male difficilmente diventerà un giocatore di calcio, anche perchè a 14 anni la tecnica di base deve essere già acquisita. Ma qui apro una parentesi, un giovane calciatore nato per giocare a calcio acquisisce una tecnica sopraffina anche giocando in mezzo alla strada prendendo a calci un pallone: non voglio fare nomi ma conosco la storia di un ragazzo del mio paese che oggi gioca in Serie A, beh, vi dico che fino a 14 anni giocava nelle piazzette del paese, ciò vuol dire che bisogna avere doti naturali per emergere in questo sport, ancor prima della scuola calcio o di qualsiasi preparazione tecnica.
Il massimo per un allenatore sarebbe quello di avere una squadra con talento e con una voglia matta di rincorrere un pallone, e ditemi quello che volete, la differenza la fanno i giocatori anche se nell'età giovanile l'allenatore recita un ruolo di grande importanza perchè è il vero punto di riferimento per tutta la squadra.
Gli allenamenti non devono avere niente di misterioso, tanta tecnica di base, tanti esercizi per il possesso palla, tanta psicocinetica e coordinazione, tanta intensità, tanta tecnica applicata e tante partitelle.
La tattica inizieremo a farla dai 12 anni in su, mentre lavoreremo sulle capacità condizionali a fine pubertà. Occhio però, non sono un maniaco della corsa, meglio 100 metri in 10 passaggi che 100 metri da solo.
Alla prossima. R.L.
Sono convinto dell'ultima ipotesi nonostante colleghi addetti ai lavori ci propinano metodologie di allenamento straordinarie, si fa per dire, come se per dimagrire bastasse prendere una pillola al giorno o fare una dieta di sole banane.
Mi piace leggere libri che riguardano il calcio, cerco di prendere il buono da ogni proposta di allenamento, ma non perdo di vista le mie idee, quelle in cui credo fortemente.
Non amo le parole difficili e i contenuti di difficile comprensione, anche perchè chi legge deve capire, e qui nasce il primo aforisma, parla come mangi o non sarai capito.
In questo ventennio vissuto in mezzo ai campi di calcio ho capito che ognuno ha la propria idea, come è giusto che sia d'altronde, quale sia quella giusta o quella sbagliata non spetta a me stabilirlo. Posso solo difendere le mie tesi, su come vedo io questo sport e su come cerco di fare calcio:
Innanzitutto penso che gli allenatori più bravi devono lavorare con i piccoli, è nella fascia d'età 6-12 anni che si sviluppano tutte quelle capacità tecnico-coordinative e psico-cognitive che formano un giovane calciatore. Chi ha lavorato poco e male difficilmente diventerà un giocatore di calcio, anche perchè a 14 anni la tecnica di base deve essere già acquisita. Ma qui apro una parentesi, un giovane calciatore nato per giocare a calcio acquisisce una tecnica sopraffina anche giocando in mezzo alla strada prendendo a calci un pallone: non voglio fare nomi ma conosco la storia di un ragazzo del mio paese che oggi gioca in Serie A, beh, vi dico che fino a 14 anni giocava nelle piazzette del paese, ciò vuol dire che bisogna avere doti naturali per emergere in questo sport, ancor prima della scuola calcio o di qualsiasi preparazione tecnica.
Il massimo per un allenatore sarebbe quello di avere una squadra con talento e con una voglia matta di rincorrere un pallone, e ditemi quello che volete, la differenza la fanno i giocatori anche se nell'età giovanile l'allenatore recita un ruolo di grande importanza perchè è il vero punto di riferimento per tutta la squadra.
Gli allenamenti non devono avere niente di misterioso, tanta tecnica di base, tanti esercizi per il possesso palla, tanta psicocinetica e coordinazione, tanta intensità, tanta tecnica applicata e tante partitelle.
La tattica inizieremo a farla dai 12 anni in su, mentre lavoreremo sulle capacità condizionali a fine pubertà. Occhio però, non sono un maniaco della corsa, meglio 100 metri in 10 passaggi che 100 metri da solo.
Alla prossima. R.L.
venerdì 3 febbraio 2012
TANTI AUGURI A VINCENZO TRICARICO
Torino 3 febbraio 2012 - I campionati/tornei sono fermi a causa delle condizioni meteo che hanno interessato tutta la nostra penisola: a Torino freddo, neve e gelo ci hanno costretto ad un riposo forzato, ragazzi a casa quindi sperando che il tempo migliori e si possa tornare a giocare il più presto possibile. Oggi è un giorno particolare per la nostra squadra, l'asse portante, vale a dire il Dirigente Responsabile Vincenzo Tricarico compie gli anni.
Volevo augurargli un buon compleanno in forma pubblica, anche perchè Vincenzo è una persona che merita, sempre disponibile e professionista serio sia in campo che fuori.
Grazie a lui la stagione calcistica 2011/2012 sta andando a gonfie vele, ringrazio Vincenzo per la sua serietà e abnegazione, per il suo impegno quotidiano, per il suo modo di essere, per la sua umiltà e per la sua immensa competenza.
Nella vita ci sono delle persone che meritano qualcosa in più di quello che hanno o di quello che sono, ecco, Vincenzo è uno di questi, un uomo che spesso pensa più agli altri che a se stesso, determinante per la società Barcanovasalus, troppo importante per ogni allenatore, così come lo è per me.
Ringrazio ogni giorno Vincenzo per l'impegno profuso verso questa squadra, oggi però, è un giorno diverso, è il suo giorno.
Tanti auguri Vincenzo, cosa ti regalo: un abbraccio immenso.
Rosario
Volevo augurargli un buon compleanno in forma pubblica, anche perchè Vincenzo è una persona che merita, sempre disponibile e professionista serio sia in campo che fuori.
Grazie a lui la stagione calcistica 2011/2012 sta andando a gonfie vele, ringrazio Vincenzo per la sua serietà e abnegazione, per il suo impegno quotidiano, per il suo modo di essere, per la sua umiltà e per la sua immensa competenza.
Nella vita ci sono delle persone che meritano qualcosa in più di quello che hanno o di quello che sono, ecco, Vincenzo è uno di questi, un uomo che spesso pensa più agli altri che a se stesso, determinante per la società Barcanovasalus, troppo importante per ogni allenatore, così come lo è per me.
Ringrazio ogni giorno Vincenzo per l'impegno profuso verso questa squadra, oggi però, è un giorno diverso, è il suo giorno.
Tanti auguri Vincenzo, cosa ti regalo: un abbraccio immenso.
Rosario
giovedì 2 febbraio 2012
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