Dalla Terza Categoria alla Serie A, passando per Eccellenza, Serie D, C2 e Serie B.
Un lungo cammino per il ragazzo di Melito Porto Salvo che ieri ha finalmente coronato il sogno di far gol alla squadra che non l'ha mai voluto, la Reggina. Eppure Fabio a Reggio sarebbe andato a giocare anche a piedi.
Vado con ordine, quando Caserta giocava a Barcellona Pozzo di Gotto è stato più volte offerto alla Reggina, ricordo ancora quante persone si sono mosse per far approdare Fabio nella squadra della sua città, eppure la società di Via delle Industrie non l'ha mai considerato trattandolo come un giocatore di quarta serie che mai avrebbe cavalcato i campi dei calcio che conta.
Il Presidente Pulvirenti lo portò a Catania dove Caserta mise in mostra tutto il suo valore. Fu un colpo al cuore per Lillo Foti che capì di aver commesso un grosso errore.
Intanto il ragazzo di Melito si guadagnava gli applausi della platea con giocate spettacolari, le sue esibizioni non passarono inosservate al Presidente Zamparini che lo portò a Palermo. Poi Lecce, Atalanta e Cesena sempre in Serie A. Dall'anno scorso Fabio Caserta indossa la maglia della Juve Stabia in Serie B.
Nonostante il grande schermo Fabio non ha perso l'umiltà che l'ha contraddistinto fin da quando era un ragazzo: ogni estate partecipa ai tornei di calcetto che si disputano a Melito. Fabio è amico di tutti, e dopo ogni partita torna nella sua Melito dove è molto apprezzato.
Molti di noi a Melito sognavamo di fare i calciatori, Fabio ce l'ha fatta, è riuscito ad arrivare in Serie A grazie ai suoi piedi vellutati ma anche alla sua tenacia che gli ha permesso di non mollare nei momenti più difficili della sua carriera come l'esperienza negativa al CremaPergo o ai primi anni di Igea Virtus.
Il paradosso è che Caserta ha raggiunto la Serie A con maglie diverse da quelle della sua città, un dato che ai più potrebbe sembrare irrilevante. Sicuramente non passa inosservato a me che seguo il calcio a 360° e comprendo benissimo che alla Reggina regna da sempre l'incompetenza. Ragion per cui è veramente difficile emergere in un ambiente come il Sud dove si gioca per raccomandazioni, vedi Barillà e Missiroli, o dove gli allenatori non hanno la preparazione necessaria per insegnare calcio.
Anche io, come Fabio, sono tifoso della Reggina, purtroppo però, la Reggina non esiste più, galleggia nella mani di un presidente che ci ha fatto perdere la passione, la speranza, le ambizioni, e non me ne vogliano i tifosi amaranto, ieri al gol di Caserta ho avvertito un brivido di soddisfazione, una rivincita che come Caserta attendevo da anni.
Il calcio a Reggio è finito, tutto questo grazie a Lillo Foti che da buon commerciante ha indossato i panni di Presidente facente funzioni senza un briciolo di competenza o preparazione calcistica.
Rosario Ligato
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