Nel panorama calcistico piemontese in molti conosceranno Eugenio Acquaviva, io ho avuto la fortuna di conoscerlo solo nel settembre del 2010, ho avuto subito la sensazione che si trattasse di una grande persona dal punto di vista umano, e anche un allenatore molto preparato.
In quei giorni di settembre dovevo fare delle scelte di vita, e non dimenticherò mai il consiglio che mi diede Eugenio, ad oggi lo devo ringraziare, dopo 2 anni posso dire di aver fatto la scelta più giusta anche se piena di sacrifici.
Dal punto di vista calcistico Eugenio è un istruttore davvero in gamba, in pochi riescono ad insegnare calcio come lui, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti, le squadre che ha formato negli anni sono una più forte di un'altra.
La vittoria nel torneo di Rosta con i suoi 2001 è un traguardo memorabile che rimarrà indelebile nella storia del Barcanova Salus. Al torneo di Rosta hanno partecipato tantissime squadre professionistiche, ma la coppa è andata al Barca allenato con grande qualità da Eugenio Acquaviva.
Colgo l'occasione per ringraziare Eugenio in forma pubblica per i consigli che mi ha dato durante la nostra conoscenza e approfitto di questo spazio per dire a chi mi legge che il futuro dei giovani è garantito solo se sui campi di calcio ci sono istruttori preparati come Eugenio Acquaviva, altrimenti la qualità del calcio giovanile toccherà il fondo.
sabato 31 marzo 2012
mercoledì 28 marzo 2012
MILAN BARCELLONA ALLA LAVAGNA
E' un Barcellona con 6 centrocampista quello che si presenta alla Scala del Calcio di Milano, una tattica che consente ai blaugrana un possesso palla esasperato, concluso con delle triangolazioni veloci di Xavi, Iniesta, Dani Alves, Sanchez e soprattutto Messi.
Guardiola non concede punti di riferimento in attacco ma presenta un Barcellona troppo rinunciatario, mi chiedo cosa ci fanno Fabregas, Pedro e Tello in panchina a dispetto di un Keita in campo? Lo 0 a 0 è il frutto di una partita con il freno a mano tirato e dove le difese hanno avuto la meglio.
Il Barcellona presenta una difesa a 3 con Mascherano - Piquè - Puyol, i tre dell'Ave Maria non si fanno mai superare da Ibra e compagni, mentre i 4 difensori del Milan vanno sempre in affanno per ingabbiare il genio di Messi che da solo semina il panico tra le maglie rossonere.
E' Busquets a marcare Boateng concedendogli poco o niente, Keita serve invece a far numero, che Guardiola fosse limitato lo sapevo da tempo, ma regalare un uomo al Milan è da suicidio. La fase difensiva del Barca viene effettuata con un pressing asfissiante sul portatore di palla, la difesa non indietreggia mai.
Il Milan pensa a non prenderle e ripartire in contropiede, del resto la qualità dei rossoneri è quella che è: Ibra è isolato, Robinho non ha la gamba giusta, mentre Boateng è alle prese con i malanni muscolari che l'affliggono dall'inizio dell'anno.
Alla fine lo 0 a 0 tiene a galla il Milan, al Camp Nou serve un pareggio con gol.
Non sarà facile perchè il Barcellona giocherà col tridente, per fortuna dei catalani Keita si accomoderà in panchina.
Guardiola non concede punti di riferimento in attacco ma presenta un Barcellona troppo rinunciatario, mi chiedo cosa ci fanno Fabregas, Pedro e Tello in panchina a dispetto di un Keita in campo? Lo 0 a 0 è il frutto di una partita con il freno a mano tirato e dove le difese hanno avuto la meglio.
Il Barcellona presenta una difesa a 3 con Mascherano - Piquè - Puyol, i tre dell'Ave Maria non si fanno mai superare da Ibra e compagni, mentre i 4 difensori del Milan vanno sempre in affanno per ingabbiare il genio di Messi che da solo semina il panico tra le maglie rossonere.
E' Busquets a marcare Boateng concedendogli poco o niente, Keita serve invece a far numero, che Guardiola fosse limitato lo sapevo da tempo, ma regalare un uomo al Milan è da suicidio. La fase difensiva del Barca viene effettuata con un pressing asfissiante sul portatore di palla, la difesa non indietreggia mai.
Il Milan pensa a non prenderle e ripartire in contropiede, del resto la qualità dei rossoneri è quella che è: Ibra è isolato, Robinho non ha la gamba giusta, mentre Boateng è alle prese con i malanni muscolari che l'affliggono dall'inizio dell'anno.
Alla fine lo 0 a 0 tiene a galla il Milan, al Camp Nou serve un pareggio con gol.
Non sarà facile perchè il Barcellona giocherà col tridente, per fortuna dei catalani Keita si accomoderà in panchina.
lunedì 26 marzo 2012
sabato 24 marzo 2012
ONORE AL CENISIA MA LA VITTORIA VA AL BARCANOVA
CENISIA-BARCANOVA 1-3
Torino 24 marzo 2012 - Non giudico chi pensa che i risultati non contano, per come vedo io il calcio o lo sport in generale, il risultato positivo è l'essenza di tutto l'impegno profuso durante gli allenamenti. Mi guardo bene da giudicare male un istruttore che allena un terzo gruppo 2003 perdendo tutte le partite viste le poche qualità dei ragazzini, lì ci sono molte giustificazioni, anzi, bisognerebbe ringraziare il tecnico per l'impegno intrapreso.
Il calcio è competizione, sana certo, ma pur sempre un sport dove il più forte ha la meglio sull'avversario di turno. E senza le vittorie non ci sarebbero differenze tra forti e meno forti, bravi e meno bravi. Mi sembra un'opportuna premessa per manifestare a chi legge questo blog che io gioco sempre per vincere.
giovedì 22 marzo 2012
SOGNANDO IL CALCIO CHE CONTA
Torino 22 marzo 2012 - Alla soglia dei 30 anni, 29 il 24 aprile, mi capita spesso di pensare ai miei obiettivi, al mio futuro nel mondo del calcio, alle mie prossime mosse.
La mattina appena mi sveglio ringraziodo Dio e un pallone rotondo, una passione grande quanto la mia vita.
Dopo aver appeso le scarpe al chiodo mi sono dedicato ai ragazzini allenando la categoria Esordienti, una tappa obbligata per fare la cosiddetta gavetta.
Ho allenato ogni squadra pensando fosse il Real Madrid, curando particolari, dettagli, studiando esercizi, lasciando nulla al caso, e anche se alleno dei ragazzini ho cercato di improntare loro la voglia di vincere, la cosiddetta mentalità vincente che serve anche nella vita.
Guardando avanti però, ho la continua esigenza di confrontarmi con categorie superiori in modo da poter esprimere al 100 per 100 il mio concetto di calcio. Ogni categoria la considero di passaggio anche perchè ambisco sempre a quella superiore, una motivazione in più per fare sempre meglio e lavorare sempre con il massimo impegno.
Le mie ambizioni sono tante, e spero che tra qualche una prima squadra punti su di me, anche perchè credo di avere l'età giusta per fare il grande salto. Non mi pongo nessun limite, sarà il campo a stabilire se ho la stoffa per approdare nel calcio che conta, nel frattempo cerco di non farmi trovare impreparato.
Ciao a tutti.
sabato 17 marzo 2012
CHE PARTITA: ACCADEMIA INTER - BARCANOVA 1 - 0
Torino 17 marzo 2012 - Dopo una sconfitta di solito si è tristi e demoralizzati, stasera però, sono molto soddisfatto della mia squadra, i ragazzi hanno dato tutto quello che avevano per uscire indenni dal campo dell'Accademia Inter, i nerazzurri si sono dimostrati un'ottima squadra allenata alla grande da uno dei migliori Mister del panorama calcistico piemontese, sto parlando di Adriano Gazzineo, quest'ultimo ha fatto i complimenti alla nostra squadra, un motivo d'orgoglio in più per continuare a far bene.
Sono molto contento di aver conosciuto un tecnico preparato come Adriano, un allenatore che stimo per le sue competenze calcistiche e per il suo modo di essere.
A fine match ci siamo fermati a discutere fuori dal campo, un arricchimento per me, una soddisfazione personale che mi entusiasma a fare sempre meglio.
La partita di oggi è stata molto combattuta, grande grinta da entrambe le squadra, una partita maschia e ben giocata, ha vinto l'Inter che ha sfruttato al meglio la sua occasione, da parte mia non posso rimproverare nulla alla mia squadra, per me giocare alla pari con l'Accademia Inter è già una vittoria.
Barcanova: Amerio, Cella, La Monaca, Carminati, Messana, Marangi, Camele, Granato, Wodje, Villari, Mennuti, Gambino, Giuffrida, Chipper, Prisco.
Sono molto contento di aver conosciuto un tecnico preparato come Adriano, un allenatore che stimo per le sue competenze calcistiche e per il suo modo di essere.
A fine match ci siamo fermati a discutere fuori dal campo, un arricchimento per me, una soddisfazione personale che mi entusiasma a fare sempre meglio.
La partita di oggi è stata molto combattuta, grande grinta da entrambe le squadra, una partita maschia e ben giocata, ha vinto l'Inter che ha sfruttato al meglio la sua occasione, da parte mia non posso rimproverare nulla alla mia squadra, per me giocare alla pari con l'Accademia Inter è già una vittoria.
Barcanova: Amerio, Cella, La Monaca, Carminati, Messana, Marangi, Camele, Granato, Wodje, Villari, Mennuti, Gambino, Giuffrida, Chipper, Prisco.
mercoledì 14 marzo 2012
INTER - MARSIGLIA: LE 2 LINEE DI DESCHAMPS
Quando una squadra deve difendere un risultato positivo deve creare i presupposti per una grande fase di non possesso.
C'è riuscito alla grande Didier Deschamps che ha presentato a San Siro un grande Marsiglia, ordinato, equilibrato, compatto e soprattutto cinico.
Mi hanno impressionato i raddoppi sulle fasce laterali dove a destra Amalfitano andava ad aiutare costantemente Azpilicueta, mentre a sinistra Ayew scalava per andare a raddoppiare l'avversario di Morel, tutto questo con il muro africano davanti alla difesa formato da Mbia e Diarra.
2 linee imperforabili dove l'Inter è andata a sbattere più volte, infatti quando le ali nerazzurri entravano in possesso palla, venivano costantemente raddoppiati dalla catena francese, e quando la spinta proveniva da Maicon le marcature venivano triplicate con l'uscita laterale di Mbia o Diarra.
Madornale poi l'errore finale di Lucio che difatti ha estromesso l'Inter dalla Champions League. Il brasiliano doveva scalare in difesa e dare copertura a Samuel che doveva contrastare di testa Brandao nel lancio lungo di Mandandà.
Rosario Ligato
C'è riuscito alla grande Didier Deschamps che ha presentato a San Siro un grande Marsiglia, ordinato, equilibrato, compatto e soprattutto cinico.
Mi hanno impressionato i raddoppi sulle fasce laterali dove a destra Amalfitano andava ad aiutare costantemente Azpilicueta, mentre a sinistra Ayew scalava per andare a raddoppiare l'avversario di Morel, tutto questo con il muro africano davanti alla difesa formato da Mbia e Diarra.
2 linee imperforabili dove l'Inter è andata a sbattere più volte, infatti quando le ali nerazzurri entravano in possesso palla, venivano costantemente raddoppiati dalla catena francese, e quando la spinta proveniva da Maicon le marcature venivano triplicate con l'uscita laterale di Mbia o Diarra.
Madornale poi l'errore finale di Lucio che difatti ha estromesso l'Inter dalla Champions League. Il brasiliano doveva scalare in difesa e dare copertura a Samuel che doveva contrastare di testa Brandao nel lancio lungo di Mandandà.
Rosario Ligato
domenica 11 marzo 2012
VITTORIA D'ORO: BARCANOVA- LUCENTO 2 - 1
Torino 11 marzo 2012 - Alla vigilia ho chiesto maggiore impegno ai miei giocatori, sapevo che oggi sarebbe stata una battaglia, il Lucento è una squadra di tutto rispetto, da prendere con le molle. Il risultato finale ci premia per aver disputato una buona partita, i miei ragazzi hanno interpretato al meglio le fasi di gioco e hanno meritato la vittoria. Sono soddisfatto del loro impegno, tutti, sia chi ha giocato di più, chi di meno, hanno contribuito in maniera importante al raggiungimento degli obiettivi preposti (vittoria e bel gioco).
Ringrazio i ragazzi per l'impegno manifestato contro il Lucento, oggi il gruppo ha vinto sul singolo, un gruppo ben saldo e unito come non mai.
Barcanova: Amerio, Cella, La Monaca, Carminati, Messana, Marangi, Granato, Wodje, Chinaglia, Villari, Chipper, Camele, Giuffrida, Prisco, Mennuti, Gambino.
Ringrazio i ragazzi per l'impegno manifestato contro il Lucento, oggi il gruppo ha vinto sul singolo, un gruppo ben saldo e unito come non mai.
Barcanova: Amerio, Cella, La Monaca, Carminati, Messana, Marangi, Granato, Wodje, Chinaglia, Villari, Chipper, Camele, Giuffrida, Prisco, Mennuti, Gambino.
giovedì 8 marzo 2012
IMPARARE GIOCANDO
Le partitelle a tema sono spesso utilizzate nei miei metodi di allenamento, esse mi permettono di coinvolgere in modo attivo l'interesse dei ragazzi che s'impegnerebbero molto di meno se l'allenamento fosse distribuito in maniera analitica.
Non riesco a dividere il calcio in parte atletica, tattica, tecnica e psicologica, il calcio è un'insieme di queste cose che vanno allenate in maniera totale e specifica, ragion per cui propongo spesso partitelle che mirano al miglioramento di tanti aspetti: se voglio un maggiore possesso palla cerco di far concludere l'azione dopo 10 passaggi, se invece voglio un rapido capovolgimento dell'azione chiedo ai miei giocatori di cercare la profondità appena recuperata palla, se voglio allenare le fasce laterali dico loro che il gol è valido solo dopo una sovrapposizione, mentre se voglio un coinvolgimento della punta chiedo loro un gioco di sponda con il successivo tiro in porta del centrocampista che va a rimorchio.
Le partitelle sono molto allenanti, se l'obiettivo è la capacità aerobica allungo e allargo il campo, se invece voglio scatti, cambi di direzione, saltelli, organizzo le partitelle in campi più stretti dove alleno anche il contrasto e il tiro in porta.
La partita richiede maggiore concentrazione di 10 giri di campo fini a se stessi, e allenare l'attenzione è fondamentale per il gioco del calcio.
Rosario Ligato
Non riesco a dividere il calcio in parte atletica, tattica, tecnica e psicologica, il calcio è un'insieme di queste cose che vanno allenate in maniera totale e specifica, ragion per cui propongo spesso partitelle che mirano al miglioramento di tanti aspetti: se voglio un maggiore possesso palla cerco di far concludere l'azione dopo 10 passaggi, se invece voglio un rapido capovolgimento dell'azione chiedo ai miei giocatori di cercare la profondità appena recuperata palla, se voglio allenare le fasce laterali dico loro che il gol è valido solo dopo una sovrapposizione, mentre se voglio un coinvolgimento della punta chiedo loro un gioco di sponda con il successivo tiro in porta del centrocampista che va a rimorchio.
Le partitelle sono molto allenanti, se l'obiettivo è la capacità aerobica allungo e allargo il campo, se invece voglio scatti, cambi di direzione, saltelli, organizzo le partitelle in campi più stretti dove alleno anche il contrasto e il tiro in porta.
La partita richiede maggiore concentrazione di 10 giri di campo fini a se stessi, e allenare l'attenzione è fondamentale per il gioco del calcio.
Rosario Ligato
domenica 4 marzo 2012
INIZIO COL BOTTO: BORGARO-BARCANOVA 2-4
Torino 4 marzo 2012 - Finalmente è iniziato il campionato primaverile e l'avvio è stato bagnato con una bella vittoria, 3 punti importanti per la nostra classifica ma soprattutto un principio di bel gioco manifestato a tratti ma che mi soddisfa pienamente.
Rispetto all'inizio dell'anno la squadra è migliorata notevolmente, oggi posso contare su una rosa molto competitiva e completa in ogni reparto.
Sul campo del Borgaro sono scesi in campo i seguenti giocatori: Villari, Chipper, Carminati, Gambino, Chinaglia, Giuseppe, Camele, Granato, Wodje, Amerio, Cella, La Monaca, Marangi, Prisco, Giuffrida e Mennuti.
Il dirigente del Barcanova Raffaele Giuffrida.
sabato 3 marzo 2012
DISCIPLINA, RISPETTO, IMPEGNO ALLA BASE DI UNA SQUADRA DI CALCIO GIOVANILE
Il calcio è un bellissimo sport inventato dagli inglesi per assecondare i desideri dei più giovani e meno giovani che vogliono passare qualche ora con gli amici all'insegna del divertimento.
In queste poche righe credo di racchiudere il senso di questo sport, anche se oggi assistiamo a vere e proprie esasperazioni di concetti che nulla hanno a che fare col mondo del calcio: business, scommesse, tafferugli.
Per i più grandi il calcio dovrebbe essere una valvola di sfogo alle prese con una vita quotidiana troppo stressante, mentre per i più piccoli deve essere un percorso di formazione caratteriale, sociologico, psicomotorio. Il calcio deve essere un divertimento, un sport che funziona solo se alla base vengono rispettate delle regole, dove tutti devono aver rispetto per tutti, dove la disciplina è prioritaria rispetto alla tecnica, e l'impegno deve essere sempre costante al fine di sottrarre tempo alla play stations e trasformarlo in un momento ludico.
In una generazione dove tutto è dovuto, dove ogni cosa è data per scontata, dove tutti hanno tutto, i ragazzi si avvicinano a questo sport per assecondare la volontà dei papà, magari calciatori mancati, genitori che vorrebbero colmare il vuoto interiore usando il proprio figlio come oggetto per compensare frustrazioni cronicizzate.
I risultati sono scontati: ragazzi privi di voglia, indisciplinati, casinisti, superficiali, senza spirito di sacrificio, con il corpo al campo e con la mente su facebook.
La soluzione non è facile, tenendo conto di una generazione che sta andando a sfracelli, come dire, se privo mio figlio del cellulare quando l'intera classe scolastica sfodera i più aggiornati iphone, sembro io quello diverso.
Purtroppo le privazioni fanno solo bene ai ragazzi, i quali non sono più abituati a conquistare qualcosa col sudore della fronte, ma vogliono tutto e subito.
Urge porre rimedio, altrimenti tra qualche anno ci troveremo di fronte a delle persone vuote e prive di valori.
Rosario Ligato
In queste poche righe credo di racchiudere il senso di questo sport, anche se oggi assistiamo a vere e proprie esasperazioni di concetti che nulla hanno a che fare col mondo del calcio: business, scommesse, tafferugli.
Per i più grandi il calcio dovrebbe essere una valvola di sfogo alle prese con una vita quotidiana troppo stressante, mentre per i più piccoli deve essere un percorso di formazione caratteriale, sociologico, psicomotorio. Il calcio deve essere un divertimento, un sport che funziona solo se alla base vengono rispettate delle regole, dove tutti devono aver rispetto per tutti, dove la disciplina è prioritaria rispetto alla tecnica, e l'impegno deve essere sempre costante al fine di sottrarre tempo alla play stations e trasformarlo in un momento ludico.
In una generazione dove tutto è dovuto, dove ogni cosa è data per scontata, dove tutti hanno tutto, i ragazzi si avvicinano a questo sport per assecondare la volontà dei papà, magari calciatori mancati, genitori che vorrebbero colmare il vuoto interiore usando il proprio figlio come oggetto per compensare frustrazioni cronicizzate.
I risultati sono scontati: ragazzi privi di voglia, indisciplinati, casinisti, superficiali, senza spirito di sacrificio, con il corpo al campo e con la mente su facebook.
La soluzione non è facile, tenendo conto di una generazione che sta andando a sfracelli, come dire, se privo mio figlio del cellulare quando l'intera classe scolastica sfodera i più aggiornati iphone, sembro io quello diverso.
Purtroppo le privazioni fanno solo bene ai ragazzi, i quali non sono più abituati a conquistare qualcosa col sudore della fronte, ma vogliono tutto e subito.
Urge porre rimedio, altrimenti tra qualche anno ci troveremo di fronte a delle persone vuote e prive di valori.
Rosario Ligato