........significa che nella vita ci vuole proprio culo.
Gli inizi: cinque promozioni in dieci stagioni
Cresce nelle giovanili della Ternana e in seguito gioca in varie squadre dilettantistiche da fantasista, finché un infortunio non gli tronca prematuramente la carriera. Inizia così, a 32 anni, la carriera di allenatore. La sua prima esperienza lo vide guidare i dilettanti del Pontevecchio di Ponte San Giovanni nel 1990, portando la squadra, in cinque campionati, dalla Prima Categoria all'Interregionale. In quegli anni, durante le partite della Pontevecchio, a bordo campo è affisso il beneaugurante striscione «Con Serse Cosmi fino a Tokyo» (all'epoca, sede della Toyota Cup, Coppa Intercontinentale per Club). Con il Pontevecchio permane per tre stagioni nell'Interregionale, chiudendo con uno storico terzo posto. In seguito Cosmi viene chiamato ad allenare l'Arezzo, ed in cinque stagioni conduce la squadra amaranto dalla Serie D alla Serie C1. Nel 1998 vince il "Seminatore d'argento".
La ribalta a Perugia
I successi ottenuti segnalano Cosmi all'attenzione del presidente del Perugia, Luciano Gaucci, e nel 2000 Cosmi esordisce in Serie A con la squadra della propria città. Con un ingaggio di 150 milioni di lire, nel 2000 vince la Panchina d'argento. In quattro campionati sulla panchina dei Grifoni la squadra biancorossa conquista la Coppa Intertoto e si qualifica per la coppa UEFA; inoltre numerosi calciatori lanciati da Cosmi si mettono in evidenza a livello nazionale ed europeo. Il periodo in biancorosso termina con la retrocessione in Serie B nel 2004, dopo lo spareggio salvezza/promozione contro la Fiorentina. Come modulo ha utilizzato un 3-5-2: l'idea della difesa formata da tre uomini, con cui il Perugia ottenne grandi risultati, fu studiata dopo una conversazione casuale con Marco Materazzi, un componente della linea difensiva.
Nel frattempo, Serse Cosmi è diventato un personaggio noto anche al pubblico televisivo, ed appare in varie trasmissioni, sia di persona, sia nell'imitazione del comico Maurizio Crozza insieme al quale arriva a recitare in una scenetta, impersonando un ipotetico figlio di Crozza.
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