sabato 31 dicembre 2011

ADDIO 2011 - BUON ANNO A TUTTI

L'anno si è concluso, per molti bene, per molti male, c'è chi vuole gettarlo nel dimenticatoio, chi invece vorrebbe conservarlo nel cuore per aver conosciuto un grande amore o aver trovato un lavoro, raggiunto obiettivi fantastici o aver sbancato la dea bendata.
Oggettivamente è stato un anno disastroso dal punto di vista economico, il governo Berlusconi ha negato l'esistenza di una crisi generata nel tempo, portando il paese in una situazione drammatica e catastrofica.
L'Italia è letteralmente fallita, forse sarebbe meglio dividerla come vorrebbe Bossi, il Nord si terrebbe le fabbriche, la nebbia, i delinquenti italiani e stranieri e il senso civico, il Sud si terrebbe la disoccupazione, il sole, l'aria pulita e la mentalità mafiosa.
Oggi però, non è il momento di fare vittimismo o disfattismo, bisogna accogliere il nuovo anno con l'augurio che possa essere migliore di quello che ci ha appena lasciato. Ognuno spera di ottenere il meglio che questa vita può regalare, salute, soldi, sesso e successo direbbe qualcuno, in realtà se potessimo chiedere al cielo qualcosa di reale e concreto chiederemmo salute, pace, amore e tranquillità.
Purtroppo però, la vita non è una partita di carte, e tutto quello che ci attende fa parte dell'ignoto. Qualcuno pensa che il nostro destino sia già scritto da qualche parte, in realtà il nostro destino ce lo costruiamo ogni giorno, è dentro di noi e sta a noi dettare le linee guida della nostra vita, saranno i dettagli a variare, ma la cornice che ci circonda non cambierà di una virgola.
Per me è stato un 2011 terribilmente difficile, dopo tanti sacrifici ho ottenuto il lavoro che volevo e la squadra che volevo, di contro ho perso persone a me vicine e il vuoto che mi hanno lasciato non si colmerà nel giro poco tempo.
Cosa mi aspetto dal nuovo anno, una richiesta semplice da dire ma difficile da ottenere, vorrei equità a tutti i livelli, vorrei che nessuno morisse di fame e di sete, mi piacerebbe che ogni persona al mondo venisse trattata come un degno essere umano, vorrei che trionfasse la libertà, che cadessero tutte le dittature, e infine vorrei che delinquenti e criminali venissero rinchiusi in mezzo ad un branco di leoni affamati. Vorrei che prevalesse la giustizia, il senso civico, l'educazione e il rispetto. Vorrei che le nuove generazione tornassero con i piedi per terra e ricordassero il passato e i sacrifici dei loro genitori.

Vorrei mandare a tutti, i miei più sinceri auguri per un nuovo anno pieno di gioia e felicità, alle famiglie dei ragazzi della mia squadra ai miei Amici di lavoro: Francesco Schiavone, Natale Cortese, Federico Cassetta e Giovanni Mameli.
Auguri a tutti quelli che mi conoscono, tanti auguri ai compagni di viaggio di questo blog, tanti auguri a Beppe Cirillo, tanti auguri a Bruno Ciconte, auguroni ad ognuno di voi che giornalmente mi legge, del resto, i miei amici siete voi.
Un affettuoso abbraccio caloroso e sincero dal vostro amico Rosario Ligato.
Buon 2012

giovedì 29 dicembre 2011

IL 5 - 5 - 5 DI ORONZO CANA' SARA' IL MODULO DEL FUTURO

..........almeno per me

Melito di Porto Salvo (Reggio Calabria) 29 dicembre 2011 - Stasera sarò breve, ma cercherò di trasformare l'ironia e la fantascienza di Oronzo Canà, in un modulo che nel futuro mi/ci potrà dare parecchie soddisfazioni.
No, non giocheremo in  16, non mi prendete per matto, l'idea è quella di avere sempre 5 giocatori per ogni catena di gioco dove stanzia la palla.
La base di partenza è il 4-3-3.

mercoledì 28 dicembre 2011

DIFFERENZE TRA ORGANIZZAZIONE DI GIOCO E BEL GIOCO

Melito di Porto Salvo (Reggio Calabria) 28 dicembre 2011 - Cari amici buonasera, sono le ore 20:30 di un freddo mercoledì di fine mese.
Vi scrivo dalla mia Calabria, tanto bella quanto infelice, colpa di tutti: stato, regione, provincia, comuni, cittadini, i quali hanno resto invivibile una terra piena di risorse, piena di umanità e calore.
In questo periodo il calcio è sospeso per le festività natalizie ed io mi sento come un leone in gabbia, annoiato e sfaticato. Colgo l'occasione per leggere qualche libro come "la valigia dell'allenatore" o "la legge di attrazione", in sottofondo le notizie del telegiornale che non parlano altro di calcioscommesse, e mi dispiace che nell'ambiente che più mi piace, ci sia qualcosa di marcio.
Lo so, sto parlando di cose personali che non vi interessano molto, e allora per allietare la serata parlo di calcio, cercando, insieme a voi, di sfatare un tabù che va di moda in tutte le società di calcio: il bel gioco.
Innanzitutto io voglio vincere, se la mia squadra ha raggiunto l'obiettivo giocando bene mi fa solo piacere, se ha giocato male mi prendo i 3 punti e mi fa piacere lo stesso.

lunedì 26 dicembre 2011

IL CROSS DAL FONDO COME TATTICA PER FARE GOL

Torino 26 Dicembre 2011 -  E' statisticamente provato che in maggioranza i gol nascondo dal cross dal fondo, ragion per cui dobbiamo usare questo dato per improntare alla nostra squadra questa soluzione.
Il cross dal fondo taglia tutti i difensori, chi ha giocato a calcio si ricorderà che ogni cross dalla linea di fondo era un pericolo, sia perchè si doveva guardare la palla, sia perchè andava marcato l'attaccante, cosa facile dietro una tastiera ma molto più difficile sul rettangolo di gioco.
Con qualsiasi modulo possiamo attaccare le fasce laterali, sia con sovrapposizioni, sia con tagli che liberano l'ala o la punta in quella posizione.
Ci sono squadre che ricevono il cross dei compagni con pochi uomini, non c'è cosa di più sbagliato, bisogna attaccare l'area di rigore con almeno 5 uomini, uno sul primo palo, uno in mezzo, un altro sul secondo palo, un'altro sul vertice dell'area piccola opposta al cross e un'altro all'altezza del dischetto del rigore.
Se vi dovessi dire quale squadra guardare per darvi un orientamento direi Napoli, Pescara e Juventus. Con i lanci lunghi dalla nostra area difficilmente facciamo gol, specie dove il livello è alto, è vero che anche lì ci sono diverse soluzioni come la conquista della seconda palla, ma le statistiche non ci confortano.
Andiamo al cross che è meglio. R.L.

domenica 25 dicembre 2011

BUON NATALE A TUTTI I LETTORI

Grazie a tutti per la fiducia che mi date sfogliando giornalmente il mio blog, la soddisfazione è notevole. Auguro a tutti voi e alle vostre famiglie un felice Natale e un futuro ricco di salute e tranquillità. R.L.

sabato 24 dicembre 2011

BUON NATALE BARCANOVASALUS



Torino 24 Dicembre 2011 - Ieri sera in via Occimiano c'è stata l'ultima cena...... di fine anno s'intende. Abbiamo approfittato dell'occasione per scambiarci i classici auguri di Natale. Presenti dirigenti e giocatori, quest'ultimi hanno mangiato e scherzato come dei matti, segno di allegria e divertimento.
L'obiettivo è anche questo, formare un gruppo di ragazzi che fanno calcio principalmente per divertirsi, tenendo presente che è la scuola il loro vero obiettivo, il futuro sarà pieno di insidie e solo lo studio potrà dare loro le chiavi di un lavoro migliore.

venerdì 23 dicembre 2011

IL FUORIGIOCO, DAL MAESTRO ARRIGO SACCHI AD OGGI

Torino 23 dicembre 2011 - E' tardi lo so, ma tra lavoro e calcio non riesco a trovare mai un po' di tempo da dedicare ai miei lettori che sono affamati di notizie. Di questo me ne scuso, cercherò di organizzarmi meglio e col passare del tempo riuscire ad archiviare nozioni di tattica che possono migliorare una squadra di calcio.

Oggi vi parlerò del fuorigioco, una tattica inesistente fino agli anni '90, introdotta dal maestro Arrigo Sacchi che cambiò drasticamente il calcio passando dal gioco a uomo a quello a zona: la Zona divenne un'opera d'arte che rasentava la perfezione. Tassotti, Baresi, Filippo Galli, Maldini hanno rappresentato l'incubo per chi doveva affrontare le trappole di un fuorigioco che, a Madrid, toccò il suo massimo della sua applicazione con decine di tranelli organizzati con scientifica determinazione ai danni di avversari avviluppati dall'offside.

lunedì 19 dicembre 2011

L'ALLENAMENTO DEI GIOVANI CALCIATORI

Torino 19 dicembre 2011 - Sono tanti i ragazzi che ogni anno si laureano in Scienze Motorie, di questi, alcuni prenderanno la strada del calcio svolgendo il ruolo di preparatore atletico. Lungi da me sminuire il lavoro di questi ambiziosi ragazzi che si affacciano per la prima volta nel mondo del lavoro, io da allenatore scrupoloso, ho voluto conoscere i sistemi di allenamento del migliore preparatore atletico del mondo, non vi svelerò il suo nome, vi dico solo che non è italiano e ha lavorato nella squadra più forte d'Italia.

Girando per i vari campi sportivi ho potuto constatare con i miei occhi che molti istruttori applicano sistemi di allenamento poco redditizi, questo perchè allenare è diventato un passatempo e non una passione che nasce dal cuore.
Allenare significa porsi degli obiettivi, collettivi prima e personali dopo, la squadra prima di tutto: è importante iniziare cercando di capire pregi e difetti dei ragazzi, senza dimenticare che in questo mestiere serve una buona dose di psicologia, anche perchè difficilmente troveremo calciatori con caratteri simili.     Continua..........

domenica 18 dicembre 2011

ESORDIENTI IN FINALE NEL TORNEO DI SANTA RITA

Torino 18 Dicembre 2011 - Con la vittoria di oggi contro il Barracuda, la mia squadra si qualifica per la finale del torneo di Santa Rita riservato alla categoria 2000.
Dovevamo vincere a tutti i costi per superare il turno, e tutti insieme abbiamo unito le forze cercando di mettere in campo ogni energia e una grande mentalità vincente.
L'1 a 0 finale è un risultato che ci sorride, dopo una partita giocata ad alta intensità il gol di Wodje ci proietta in finale dove il 15 di gennaio incontreremo il Madonna di Campagna.
Dopo la vittoria del campionato, i nostri ragazzi ci sorprendono ancora, e nonostante le svariate assenze per infortunio (Cella, Chipper, Giuffrida), e qualche ragazzo mandato col primo gruppo (Chinaglia), la squadra mantiene la sua solida struttura e trasforma in prestazioni positive il frutto del nostro lavoro.

venerdì 16 dicembre 2011

VOGLIO UN PRESSING ASFISSIANTE

Torino 16 dicembre 2011  - Stasera vi parlerò del pressing, una tattica che se attuata nel modo giusto, può mandare in tilt la struttura dei nostri avversari.
Il pressing è un modo per riconquistare la palla, dunque è una tattica che si effettua in fase di non possesso.
Il pressing non è un modo di dire, ma è un qualcosa di ben complesso che necessita di tanti accorgimenti per essere attuato al meglio, anche un solo movimento sbagliato potrebbe vanificare tutti gli sforzi della nostra squadra.
Innanzitutto ci tengo a ribadire che la vera difesa è l'attacco, la mia squadra deve riconquistare la palla in una posizione di campo poco pericolosa, più indietreggiamo e più siamo vulnerabili. 

martedì 13 dicembre 2011

ALLA RICERCA DI UN MODULO


Torino 13 dicembre 2011 - Da circa 20 anni seguo quotidianamente diversi ambienti calcistici: locali, regionali, interregionali, nazionali e internazionali. Nell'ultimo decennio ho assistito ad una vera e proprio rivoluzione calcistica dal punto di vista strettamente tattico, i numeri hanno preso il posto della sostanza che questo sport deve esprimere.

domenica 11 dicembre 2011

SE QUEST'UOMO E' UN ALLENATORE..........

........significa che nella vita ci vuole proprio culo.


Gli inizi: cinque promozioni in dieci stagioni
Cresce nelle giovanili della Ternana e in seguito gioca in varie squadre dilettantistiche da fantasista, finché un infortunio non gli tronca prematuramente la carriera. Inizia così, a 32 anni, la carriera di allenatore. La sua prima esperienza lo vide guidare i dilettanti del Pontevecchio di Ponte San Giovanni nel 1990, portando la squadra, in cinque campionati, dalla Prima Categoria all'Interregionale. In quegli anni, durante le partite della Pontevecchio, a bordo campo è affisso il beneaugurante striscione «Con Serse Cosmi fino a Tokyo» (all'epoca, sede della Toyota Cup, Coppa Intercontinentale per Club). Con il Pontevecchio permane per tre stagioni nell'Interregionale, chiudendo con uno storico terzo posto. In seguito Cosmi viene chiamato ad allenare l'Arezzo, ed in cinque stagioni conduce la squadra amaranto dalla Serie D alla Serie C1. Nel 1998 vince il "Seminatore d'argento".

THE CHAMPIONS

SETTIMO-BARCANOVA 0-4


Torino 11 dicembre 2011 - Non è mai facile vincere un campionato, a qualsiasi età e in qualsiasi categoria, noi ce l'abbiamo fatta, con la vittoria di oggi sul campo di Settimo abbiamo vinto il campionato. Una grande soddisfazione per tutti, specialmente per i ragazzi che ce l'hanno messa tutta per raggiungere questo grande traguardo.
Prima della partita c'era un clima di tensione negli spogliatoi, i ragazzi erano concentrati al massimo, consapevoli dell'importanza del match: dopo il fischio d'inizio dell'arbitro la tensione è volata ed in campo è rimasta la grinta e la voglia di vincere. Dopo una bellissima prestazione il risultato finale ha sorriso alla mia squadra che ha vinto 4 a 0. Alla fine del match i ragazzi esultavano festanti all'interno dello spogliatoio per esprimere a gran voce la loro gioia.
Dopo 4 mesi di sacrifici è arrivata una grande soddisfazione, la vittoria del campionato è un simbolo che viene tatuato per sempre nel nostro cuore.
La mia piccola parte di meriti la voglio dedicare a tutti i genitori che sono stati sempre vicini alla squadra, un pensiero va anche ai dirigente Tricarico, Granato, Giuffrida e Villari.
Ma i veri protagonisti sono stati i ragazzi che voglio citare uno per uno: Amerio, Villari, Cipper, La Monaca, Cella, Carminati, Gambino, Giuffrida, Marangi, Camele, Wodje, Chinaglia, Prisco, Granato, Mennuti, Squillace.
Grazie a tutti.

venerdì 9 dicembre 2011

IL CARATTERE ALLA BASE DI UN ALLENATORE

Facendo mente locale mi accorgo che i migliori risultati ottenuti da una squadra di calcio è direttamente proporzionale al carattere dell'allenatore. Non a caso un classico generale come Mourinho è l'allenatore più vincente al mondo.
Posso citarne molti altri, Zeman per esempio, che nonostante abbia vinto poco, sfoggia un calcio spettacolare a sua immagine e somiglianza.
Potrei parlare di Capello per finire a Hiddink passando per Van Gaal, tutti con un unico denominatore comune: il carattere forte.

Dopo questa premessa posso sintetizzare il mio pensiero su questo difficile argomento: nella mia esperienza calcistica, prima da calciatore poi da allenatore, posso dire che ogni squadra annovera calciatori poco professionali e indisciplinati che possono alterare il funzionamento di tutto il gruppo, e qui subentra l'allenatore che deve trasformarsi in psicologo cercando di sistemare la situazione senza causare troppi danni. Ma se in una società professionistica i peggiori calciatori vengono allontanati, così non succede nei dilettanti e nei settori giovanili, anche perchè la rosa è quasi sempre ristretta e bisogna fare di necessità virtù.

Spesso l'allenatore usa metodi restrittivi non graditi ai ragazzi, ma se la società odierna è liberalista, il calcio deve essere uno sport basato su regole ferree, altrimenti tutto il lavoro svolto a priori non trova riscontro sul terreno di gioco.
Dunque meglio avere calciatori meno bravi tecnicamente e volti al sacrificio, che forti ma poco propensi al lavoro, alla disciplina e alla regole che questo sport ci propina.

domenica 4 dicembre 2011

ENNESIMA VITTORIA TARGATA BARCANOVA

Barcanova - Eureka Settimo 4 - 2

Torino 4 Dicembre 2011 - Vittoria doveva essere vittoria è stata, i miei ragazzi non falliscono l'appuntamento con i 3 punti e difendono il primato in classifica in compagnia di Accademia Inter e J.Stars.
Buono il gioco espresso dalla mia squadra che è stata cinica e spietata sotto porta e attenta in difesa. I 2 gol incassati sono arrivati quando la partita era ormai in cassaforte, sul 4 a 0 difatti la squadra si è rilassata troppo e ha concesso metri di campo al buon Eureka Settimo.
Adesso bisogna recuperare le forze e concentrarsi per l'ultima partita di campionato che si disputerà a Settimo. Solo 3 punti ci separano dalla vittoria del campionato, e noi il campionato lo vogliamo vincere.

sabato 3 dicembre 2011

VIA IL CALCIO DALLE PALESTRE

Signori e signore buongiorno, stamattina vorrei parlare di un argomento che tanto mi fa pensare, vale a dire la programmazione annuale di una squadra di calcio. Fin qui tutto normale, il marcio entra in gioco quando l'allenamento si sposta dal campo alle palestre. Ritengo assurdo che nel gioco del calcio si faccia potenziamento muscolare fuori dal rettangolo di gioco, per me il calcio non è culturismo.
In questi giorni ho letto alcuni libri che davano delle linea guida su come programmare dei macrocicli di allenamento, tutti facevano riferimento al lavoro fisico, beh, io vedo il calcio in maniera diversa e seguirò le mie linea guida ottenendo lo stesso risultato aerobico e anaerobico facendo allenamenti sempre col pallone.