mercoledì 30 novembre 2011

E' la vittoria l'unico mezzo per sfondare.

Nel corso degli anni ho potuto constatare che le vittorie nascono per una moltitudine di situazioni, gli episodi determinano un risultato quando le 2 squadre sono equilibrate, quando invece la forza di una squadra è nettamente superiore all'altra non c'è grinta che tenga.


Bisogna suddividere il calcio in 3 categorie, settore giovanile, dilettantismo e professionismo. Nel settore giovanile bisogna insegnare calcio ai ragazzi, si lavora prettamente sulla tecnica di base e sulla tattica individuale o tecnica applicata.
Altri aspetti che non devono essere trascurati sono la coordinazione motoria e la psicocinetica.
Bisogna tener conto che non tutti i ragazzi sono portati per giocare a pallone, spesso sono i genitori a pretendere che giochino a calcio piuttosto che a bocce.
Il carattere nel calcio è fondamentale, o ce l'hai o non ce l'hai, difficilmente un ragazzo senza personalità raggiungerà determinati risultati.

Facendo un passo più avanti, si piomba nel mondo del calcio dilettantistico: terza, seconda e prima categoria sono campionati poco importanti anche se pochi ragazzi riusciranno a parteciparvi. Sono categorie dove l'agonismo è alla base di tutto, la tecnica è carente e la tattica è pressocchè inesistente.
In questi campionati si gioca per puro divertimento, i giovani allenatori e i giovani arbitri iniziano a farsi le ossa. Chi ambisce a determinate categorie deve confrontarsi con queste dure realtà, la Prima Categoria è un bel trampolino di lancio per un allenatore sotto i 30 anni.

Dalla Promozione in su si comincia ad essere più professionali, la tecnica si miscela con l'agonismo e i campionati diventano più interessanti. Chi gioca in queste categorie vuol dire che sa giocare a calcio.
Dal punto di vista tattico si ammirano schemi ben orchestrati, blocchi offensivi, cambi di gioco, transizioni e situazioni gioco nati da palla inattiva.

Dalla Serie C2 in poi ammiriamo un calcio professionistico a tutti gli effetti: un calcio veloce e spettacolare che sfocia nella massima Serie.
Spesso gli allenatori di queste squadre sono ex giocatori di Serie A e B che beneficiano di un passato sugli scudi e una visibilità ancora troppo elevata. Chi come me vuole ambire in alto non ha altra strada che la vittoria. Vincere per essere conosciuto, non importa il modulo, non importano i sistemi di allenamento, non importa il gioco, conta solo vincere, del resto, il fine giustifica i mezzi, buonaserata a tutti.

R.L.

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