Certo per giustificare una retrocessione ormai imminente non basterà parlare di stagionestregata,
ma tre rimonte subite in pieno recupero nelle ultime cinque partite non possono solo essere spiegate con la deconcentrazione:al Frosinone quest’anno non ne va bene una. Neppure quando, come successo nell’anticipo di Pescara, i ciociari giocano una partita attenta e giudiziosa, rischiando pochissimo e concretizzando l’unica vera palla gol, quella capitata in contropiede a Masucci che, su assist di Sansone, al 62’ brucia sullo scatto Diamoutene battendo Pinna in uscita. Sembrava un premio meritato per la squadra che fino a quel momento era sembrata crederci di più, oltre che a quella più ordinata sul piano tattico.
Brutta ed arruffona, la squadra di Di Francesco, che ha vinto solo due delle ultime nove partite, butta al vento un’altra opportunità di farsi strada in zona playoff: i biancoazzurri sembrano non credere agli spareggi oltre che in flessione dal punto di vista fisico, nonostante il finale tutto cuore. Dopo un primo tempo senza ritmo e gioco in cui gli unici pericoli erano arrivati sulle palle ferme di Bonanni con i colpi di testa fuori dallo specchio di Olivi e Bucchi, solo lo svantaggio ha scosso i padroni di casa, stimolati anche dai fischi dell’Adriatico-Cornacchia.
Ed allora il finale è stato un assalto confuso ma generoso: Maniero fa le prove generali del gol con un colpo di testa su cross di Gessa che Sicignano respinge d’istinto prima che la palla varchi la linea poi nel penultimo dei sette minuti di recupero concessi da Corletto ecco il neo-entrato Sansovini risolvere una mischia in area avviata da un tiro di Bonanni. Disperazione per i giocatori del Frosinone, che falliscono il riavvicinamento all’Ascoli, prossimo rivale nell’ultimissima spiaggia di una stagione maledetta.
Pescara-Frosinone 1-1
Marcatori: 63’ Masucci; 95’ Sansovini
Pescara: Pinna; Del Prete, Olivi, Diamoutene, Petterini; Gessa, Cascione, Tognozzi (78’ Sansovini), Bonanni; Soddimo (65’ Maniero); Bucchi. (Bartoletti, Sembroni, Capuano, Zanon, Berardocco). All.: E. Di Francesco.
Frosinone: Sicignano; Catacchini, Terranova, Minelli, De Maio; Sansone (90’ Biasi), Bottone, Pestrin, G. Bianco (83’ Ben Djemia); Masucci, Stellone (90′ Cesaretti). (Vaccarecci, Beati, Biso, Grippo). All.: S. Campilongo.
Arbitro: Corletto (Castelfranco Veneto)
Ammoniti: Bottone, Minelli, De Maio, Bianco, Sansone e Del Prete.
Padova-Vicenza 4-1
“Ci rivediamo ai playoff” aveva detto Davide Succi il giorno dell’operazione al tendine d’Achille rottosi a Novara a metà gennaio. Una promessa che pareva realizzabile allora, divenuta utopia a fine inverno ma ora tornata d’attualità: il Padova di Dal Canto infatti non si ferma più e surclassa pure il Vicenza nel sentitissimo derby che richiama all’Euganeo il pubblico delle grandi occasioni e porta i biancoscudati a meno due dalla zona-spareggi. Un 4-1 che non ammette repliche e vale l’aggancio in classifica ai cugini, ancora una volta bocciati all’esame trasferta (un solo punto nelle ultime quattro gare lontane dal Menti) ed ora costretti, al pari del Padova, a sperare in un pareggio tra Modena e Torino.
Funziona tutto a meraviglia nel nuovo Padova: il tridente, il filtro a centrocampo, l’entusiasmo e pure un pizzico di fortuna, utile per sbloccare una partita giocata meglio dell’avversario ma priva di occasioni, fino all’autogol di Martinelli su innocuo cross di Renzetti che spacca la gara al 26’. Il Vicenza, incapace di produrre gioco con i suoi sterili lanci lunghi, va ko e subisce il raddoppio al 38’ su un’altra dormita difensiva, che permette ad El Shaarawy di trovarsi da solo al centro dell’area per girare alle spalle di Russo il pallone del raddoppio.
Altra musica nella ripresa quando Misuraca rileva Paro: il Vicenza tira fuori l’orgoglio ma subisce ancora, al 62’, quando De Paula insacca un assist dello stesso italo-egiziano. Solo ora i berici creano un paio di pericoli con Misuraca ed Abbruscato ma il gol in mischia di Cellini al 77’ serve solo per i tabellini perché è tardi ed il Padova sa gestire la partita, dilagando anzi nel finale: annullato un gol al neo-entrato Rabito, non la doppietta di De Paula, che con la specialità della casa, il contropiede, mette il cappello alla partita. Ma non ancora alla stagione. Che potrebbe essere ancora lunga…
Padova-Vicenza 4-1
Marcatori: 26’ aut. Martinelli; 38’ El Shaarawy; 62’, 93’ De Paula; 77’ Cellini
Padova: Cano; Crespo, Legati, Cesar, Renzetti; Bovo, Italiano, Cuffa (82’ Hochstrasser); De Paula, Ardemagni (90’ Rabito), El Shaarawy (65’ Drame). (Agliardi, Trevisan, Vicente, Di Nardo). All.: A. Dal Canto.
Vicenza: Russo; Schiavi, Martinelli (82’ Soligo), Giani; Mustacchio (62’ Cellini), Paro (46’ Misuraca), Morosini, Botta, Bastrini; Abbruscato, Tulli. (Acerbis, Minieri, Zanchi, Braiati). All.: R. Maran.
Arbitro: Pinzani (Empoli)
Ammoniti: Morosini, Giani, Martinelli e Mustacchio.
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