lunedì 14 giugno 2010

Reggina rialzati e.......vinci!
09.01.2010 19:27 di Rosario Ligato   articolo letto 411 volte
© foto di Federico De Luca
Disfatta in quel di Bergamo, Albinoleffe batte Reggina 2 a 0, decide una doppietta di Ruopolo. E' triste commentare l'ennesima sconfitta della nostra Reggina, ma la realtà ce lo impone, e noi siamo qui, a interrogarci sul perchè, questa squadra colleziona sconfitte e brutte figure a ripetizione.

All'Atleti Azzurri D'Italia, Iaconi presentava una Reggina rivoluzionata negli uomini, in difesa si rivedevano Valdez e Santos che, insiema a Costa, formavano il trio difensivo. A centrocampo venivano preferiti, da destra verso sinistra: Adejo, Morosini, Cascione e Rizzato; in avanti invece, il tecnico amaranto puntava sulla coppia Bonazzoli, Cacia, con Pagano a supporto.

Per la verità, la partita non era iniziata male, Cacia dopo soli 2 minuti si procurava un calcio di rigore, dal dischetto, però, il ragazzo di Catanzaro si faceva ipnotizzare dall'ex Pellizzoli, che si distendeva sulla sua sinistra e respingeva il pallone. L'incontro proseguiva con un netto predominio della squadra amaranto, un possesso di palla che non portava a conclusioni pericolose nella porta difesa da Pellizzoli.

Nel calcio si sà, vince chi realizza più gol, e il rigore sbagliato da Cacia pesa come un macigno, la domanda è: perchè non ha calciato Bonazzoli, il rigorista della squadra? Avessimo un attacco da 3 gol a partita non ci saremmo preoccupati più di tanto, in una squadra come la nostra, che crea poche occasioni da gol e di conseguenza segna col contagocce, errori come quello di oggi, si pagano a caro prezzo.

Puntualmente, arrivava il gol dell'Albinoleffe, la rete dell'1 a 0 era firmata da Ruopolo che insaccava dopo una corta respinta di Marino. Da quel momento in poi la Reggina accusava il colpo e non si rendeva quasi mai pericolosa. Iaconi cercava di dare una scossa alla sua squadra, mandando in campo Missiroli per Santos ma senza i risultati sperati.

Nella ripresa, la Reggina si presentava con un 4 2 4 molto spregiudicato, Missiroli e Pagano larghi a supporto di Bonazzoli e Cacia, la cerniera del centrocampo era formata da Morosini e Cascione, in difesa giostravano: Adejo, Valdez, Costa e Rizzato. Doveva essere un secondo tempo all'insegna del pressing, della voglia di riscatto, dell'orgoglio personale. Noi, alla tv, sugli spalti, alla radio, ci speravamo.

Un proverbio famoso recita: "Chi di speranza vive, disperato muore". Le nostre speranze si fermavano al minuto 9 del secondo tempo, quando il solito Ruopolo siglava la rete del raddoppio. Un colpo del ko, difatti, la partita terminava in quell'istante, ennesimo film già visto, ennesima figuraccia, stessi errori, stesse trame di gioco. Limiti caratteriali, accompagnati da una tecnica di base carente.

Dove può arrivare questa Reggina? La classifica è lo specchio della situazione, man mano stiamo scivolando nei bassifondi, se il campionato finisse oggi, giocheremmo lo spareggio per non retrocedere in prima divisione. Si cari lettori, avete letto bene, prima divisione, una categoria che pochi anni fa ci sembrava lontanissima, ma che adesso ci fà veramente paura.

Il calciomercato è appena iniziato, qualche operazione importante sta per essere conclusa. E' palese che bisogna fare qualcosa, non possiamo mettere la testa sotto la sabbia e perseverare in questa situazione. Dopo 6 mesi di stagione 2009/10 si denota che, il fattore principale che sta determinando questo fallimento, è la mancanza di mentalità, di carattere. Mancanza di stimoli e motivazioni hanno fatto la differenza, e chi doveva motivare la squadra ha fallito notevolmente.

Tutti i tifosi della Reggina sanno bene che è oggettivamente difficile cambiare tutta la squadra, e l'errore più grande che tutto il popolo amaranto può commettere, è pensare che, quei 3/4 uomini che arriveranno, possano cambiare la situazione. Piu' facile lavorare per cambiare mentalità. Quest'ultima, fondamentale in questa categoria.

Analizzando bene le squadre che occupano le prime posizioni di classifica, risalta un dato molto particolare, e cioè i gol realizzati: 33 il Lecce, 31 l'Ancona, 30 il Sassuolo. Un particolare che evidenzia l'importanza dell'attacco in questa categoria, di un sistema di gioco capace di creare tante occasioni da gol che per adottarlo necessita di giocatori forti, mi vengono in mente i vari Mastronunzio, Pinilla, Eder, Corvia. In questo, la squadra dello stretto è carente.

La Reggina di quest'anno è impreparata per affrontare questo campionato, un torneo difficile, diverso dalla serie A. "Un anno non è malanno" si dice dalle nostre parti, e noi tifosi saremmo contenti se questo campionato, diventasse per la nostra squadra, un anno di esperienza, un anno che potrebbe servire per conoscere altre realtà, altri sistemi di gioco. Tutti noi tifosi, la squadra, il presidente, i magazzinieri, siamo ancorati all'ambiente della serie A, e tutto questo modo di pensare non giova a nessuno. Qualcuno, un giorno disse : "Non è forte chi non cade mai, ma chi cadendo trova il coraggio di rialzarsi". La Reggina è caduta, si rialzerà, è forte.

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