lunedì 14 giugno 2010

Reggina di cuori
06.12.2009 10:21 di Rosario Ligato   articolo letto 263 volte
Eh si, perchè, di cuori ce ne sono voluti tanti per riuscire a sbancare Ascoli in inferiorità numerica, una grande prova di carattere di questi ragazzi che, in questo sito, abbiamo sempre difeso, consapevoli delle loro potenzialità che, con l'impegno di tutti e pian piano, stanno venendo fuori, in un campionato che, ribadisco, è molto difficile.

Grande cuore dunque. Voglio scegliere l'uomo simbolo di questa vittoria in terra marchigiana, un pò come fa sky che sceglie l'uomo partita al termine della stessa. Sto parlando di Emiliano BONAZZOLI: il nostro bomber non ha avuto di certo un avvio esaltante. Arrivato in estate con l'unico intento di riportare la Reggina in serie A, ha attraversato non poche difficoltà, e fisiche, e tattiche, e realizzative. Ad Ascoli, invece, ha retto tutto il peso dell'attacco amaranto, e dopo l'espulsione di Costa si è sacrificato anche in copertura. Ha corso per tutto il campo, ha lottato come un leone, ha conquistato falli importanti, ha difeso palla e fatto rifiatare la squadra dalla morsa dei bianconeri. Il gol del vantaggio amaranto da lui realizzato è stato un premio per quanto di buono ha fatto in terra marchigiana. Un attaccante ritrovato.

Al "Del Duca", Iaconi presentava la stessa formazione che ha battuto il Brescia 7 giorni prima al "Granillo" con le uniche eccezioni di Adejo e Valdez per Lanzaro e Cascione perchè squalificati. Fin dal primo istante, gli amaranto tenevano il pallino del gioco andando vicini al gol con Rizzato e Bonazzoli. Al 14° minuto l'antisportività del signor SOMMESE ha prevalso: Valdez avvertendo un risentimento muscolare, cercava di mettere il pallone fuori dal campo per essere sostituito, la palla, però, veniva intercettata da Sommese che, invece di fermarsi, si involava verso la porta e, con la difesa amaranto immobile, metteva la palla al centro con Antenucci che insaccava senza problemi. Parapiglia generale, Reggina infuriata, l'arbitro Pinzani espelleva Costa, reo di aver dato un colpettino al signor Sommese che cascava per le terre come se avesse ricevuto un pugno da Mike Tyson.

Non sono qui per dare esempi di moralità al signor Sommese, ma non posso non soffermarmi un attimo sull'episodio accaduto al "Del Duca", un fatto di cronaca che avrà sicuramente delle conseguenze in ambito di lealtà sportiva. Vincenzo SOMMESE è il giocatore simbolo dell'Ascoli calcio, nonchè capitano della formazione marchigiana. Ha disputato più di 300 partite tra i professionisti, girando in tante squadre come: Torino, Vicenza, Piacenza, Ancona, Modena, Mantova. Giocatore esperto, da lui sicuramente non ci aspettavamo questo comportamento, un calciatore che dovrebbe dare l'esempio ai ragazzini che si affacciano, con tanto amore, a questo sport.

Per fortuna, nel calcio, si incontrano tante persone che hanno valori radicati nella loro anima. Cito con molto piacere, la sportività del tecnico ascolano alias Bepi PILLON, che ha avuto il coraggio di impartire l'ordine ai suoi di far pareggiare la Reggina per annullare il vantaggio derivato da un gesto non bello da parte di un suo giocatore. Va dato il giusto merito a tutti i giocatori dell'Ascoli che non si sono opposti all'ordine nonostante il momento di crisi di risultati e di gioco che li attraversa.

Non possiamo certamente valutare dal punto di vista tattico la prova degli amaranto, gli schemi sono saltati al 15° minuto con l'esplusione di Costa. La squadra da quel momento ha pensato a difendersi e ripartire in contropiede. Gli amaranto, tranne qualche rischio e qualche conclusione di Antenucci dove Cassano rispondeva alla grandissima, non hanno corso particolari pericoli. C'è da dire che l'Ascoli è apparso poca cosa, squadra senza idee, con un ottimo attacco ma che in difesa lascia a desiderare.

La Reggina ha saputo soffrire nei momenti più duri, l'inferiorità numerica è stata ben gestita anche per merito del mister Iaconi che, dalla panchina, dava le giuste direttive, e per dare maggiore consistenza al reparto difensivo inseriva Capelli e Santos. Nella ripresa i gol di Bonazzoli e Barillà portavano alla vittoria la compagine dello stretto, seconda vittoria consecutiva, la terza in 5 partite per Iaconi che ha dato un impronta offensiva non indifferente, con lui in panchina 13 gol in 5 partite.

Già, Iaconi: non possiamo non menzionare il lavoro svolto da quest'uomo arrivato in riva allo stretto con poche credenziali. Su questo sito abbiamo sempre elogiato il suo carisma e il suo lavoro sul campo. E' riuscito a ricompattare una squadra alla sbando, una squadra gestita malissimo da Novellino che stava pian piano scivolando verso la prima divisione creando non pochi malumori in tutto l'ambiente amaranto. Iaconi ha dapprima apportato dei correttivi tattici, adattando il modulo ai calciatori a disposizione, dopodichè ha cercato di cambiare mentalità ad una squadra che aveva troppa paura, un blocco psicologico dovuto a tanti fattori ampiamente descritti negli articoli precedenti, che non permetteva alla squadra di esprimersi al meglio nonostante una qualità eccelsa. La Reggina di adesso è una squadra che lotta, che è viva e capace di vincere su ogni campo.

Martedì al "Granillo" si recupera la partita contro il Sassuolo, quest'ultima, non mi sembra una formazione capace di arrestare la corsa della nostra amata squadra verso i quartieri alti della classifica, partendo, però, da un presupposto: tutte le squadre devono essere rispettate, anche se adesso, questa Reggina, fà veramente paura.

Nessun commento:

Posta un commento